Le auto storiche vanno tutelate, quelle vecchie sostituite. Questa in sintesi l’opinione di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci, in occasione della presentazione al Senato del primo “Rapporto sul mondo delle auto storiche”. In Italia le auto in circolazione sono 40,2 milioni e di queste dieci milioni hanno più di 20 anni, 5,9 milioni un’età compresa tra 20 e 29 anni, di cui la “Lista di salvaguardia” ACI ne riconosce – per qualità, specifiche tecniche e di design- soltanto 388mila: il sette per cento. Sommando alle 388mila della Lista ACI i 3,9 milioni di auto “over 30” – auto che la normativa considera, automaticamente, auto storiche – il totale delle auto di valore storico e collezionistico raggiunge i 4,3 milioni di unità.

A questo punto c’è un semplice calcolo da fare: considerando un valore medio pari a 24.200 euro, il patrimonio complessivo delle auto storiche sfiora i 104 miliardi di euro (il 5,4% del PIL). Non solo: le auto storiche interessano e appassionano sempre più gli italiani. Il 62% degli appassionati non ne possiede neppure una. Il mercato di questa tipologia di vetture si espande con positive ricadute su tutta la filiera, sul turismo e sull’indotto generato dalla manutenzione, dalle fiere, dalle mostre e dalle manifestazioni a cui partecipano proprietari ed estimatori, tra cui sempre più i giovani, su tutto il territorio italiano. Sono 5,2 i miliardi spesi all’anno per il mantenimento delle auto storiche e quasi due i miliardi spesi annualmente per la partecipazione a manifestazioni ed eventi di motorismo storico. Un settore per il quale si richiede una regolamentazione normativa nazionale che distingua le auto storiche da quelle semplicemente vetuste. Non si tratta di salvaguardare un settore di nicchia, ma un mercato in espansione, con ricadute economiche significative, in termini di valore e indotto, e che appassiona sempre di più anche le giovani generazioni. “I dati presentati in questo Rapporto – ha concluso Sticchi Damiani – confermano l’urgenza di distinguere, a livello normativo, le auto storiche dalle auto vecchie, che sono insicure, fortemente inquinanti e non presentano alcun valore storico né collezionistico, anche per consentire alle amministrazioni comunali di capire a quali consentire e a quali, invece, negare l’accesso ai centri storici”.