Con il caro bolletta, per il fotovoltaico è boom di richieste da parte dei privati cittadini ma anche ed in misura maggiore da parte delle aziende che, a causa dei costi dell’energia troppo elevati, rischiano quest’anno di mangiarsi i loro utili. Il prezzo dell’energia non si prevede infatti possa più scendere sotto i 100 euro/MWh: metterlo in evidenza è EnergRed (www.energred.com), E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane con un particolare focus sulle fonti rinnovabili e sul solare.

Con la metodologia Care&Share di EnergRed, non essendoci esborsi da parte del committente,il tasso interno di rendimento— è infinito. Insomma zero spese per il fotovoltaico.

«Per chi ha cultura dell’impresa e capisce il significato della “moltiplicazione del valore” è un’opportunità irrinunciabile, soprattutto perché permette di “salvare cassa”, anzi di far crescere quella a disposizione delle attività “core” dell’azienda» commenta Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.

 

Ma quale è lo stato dell’arte? Gli analisti della E.S.Co. hanno aggiornato il bilancio. La nuova capacità di rinnovabili installata in Italia durante il 2021 è stata di 1.351 MW, con un incremento complessivo delle installazioni pari al +70% in termini di potenza rispetto al 2020 (790 MW), ma in linea con quanto misurato nel 2019 (rimbalzo post-pandemico a livelli comunque deficitari di sviluppo delle rinnovabili). I dati sono stati elaborati a partire dal Report Rinnovabili 2022 di Energy & Strategy Group.

Secondo il Bilancio EnergRed 2022, in Italia abbiamo raggiunto solo un quinto degli obiettivi che in base al Piano Energia e Clima del Ministero dello Sviluppo Economico avremmo dovuto rispettare per concretizzare i 120GW di potenza installata da fonti rinnovabili al 2030. In particolare il fotovoltaico, a cui spetta la fetta più importante, ha registrato una crescita della potenza installata del 4,4% contro il 23% atteso. Ed ancora al palo il geotermoelettrico ed il solare termodinamico.

«Il ritmo delle installazioni di fotovoltaico deve ora aumentare dai 4,9GWp all’anno ad almeno 5,4GWp per raggiungere gli obiettivi 2030. E per farlo non si deve solo velocizzare il processo di individuazione delle aree idonee, ora che per loro sono state definite delle corsie autorizzative preferenziali, ma soprattutto mobilitare il comparto industriale, dove è massima la possibilità di generare benefici tramite auto-consumo diretto, sia per le imprese che per il sistema Paese»

Eppure il solare è ancora fermo al 32% dell’obiettivo del Piano Energia e Clima, l’eolico non supera il 47%. Il solare termodinamico è fermo allo 0% e rimane ferma la potenza installata nel segmento geotermoelettrico al 66% dell’obiettivo nazionale.

 


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