Da marzo 2022 a marzo 2023 è diminuito di 56 miliardi di euro il saldo totale dei conti correnti degli italiani. Le proiezioni sono state elaborate da Ener2Crowd.com.

Inflazione e caro-vita, insomma, hanno invertito la nostra tendenza al risparmio dopo il periodo di crescita costante degli accumuli bancari che hanno caratterizzato il quinquennio 2017-2021. In particolare da agosto a novembre 2022 – e questa non è una proiezione, ma un dato certo – il calo è stato dell’1,5%, pari a ben 18 miliardi di euro in meno, passando dai 1.177 miliardi di euro di agosto 2022 ai 1.159 miliardi di euro di novembre 2022.

“Così l’inflazione ha depauperato gli italiani. Ma non sono tanto le maggiori spese necessarie per fronteggiare l’aumento dei prezzi a preoccuparci, quanto l’erosione del capitale fermo sui conti” sottolinea Giorgio Mottironi, co-fondatore della Ener2Crowd.

L’eclatante inversione di tendenza sulla propensione all’accumulo dei correntisti italiani arriva dopo un lungo periodo di incremento dei saldi dei conti correnti che sono passati da 967 miliardi di euro (dicembre 2017) a 990 miliardi di euro a dicembre 2018 (+2,4%), per salire a 1.044 miliardi di euro a dicembre 2019 (+5,5%), a 1.110 miliardi di euro a dicembre 2020 (+6,3%) e poi ancora a 1.144 miliardi di euro a dicembre 2021 (+3,1%).

Da dicembre 2021 a dicembre 2022 vi è invece stato un crollo (con un -1,7% di depositi nei conti correnti bancari) e tale tonfo si acuisce maggiormente prendendo in considerazione il periodo che va da marzo 2022 a marzo 2023.

Un’ulteriore conferma alla situazione problematica che stanno vivendo le famiglie italiane arriva inoltre da quello che è l’andamento dei debiti: +1,5%, per totali 256 miliardi di euro. “Per i prossimi 2 anni —sottolinea Giorgio Mottironi— l’inflazione resterà poi a livelli ancora particolarmente elevati: si dovrà attendere il 2025, con un po’ di fortuna, per vedere rientrare l’indice dei prezzi al consumo al 2% medio nell’area euro”.