Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce” (Lao Tzu).

Anche in Italia ci sono foreste silenziose, benché oscurate dal bailamme che riempie le cronache. Ma i frutti si possono egualmente assaggiare. Da anni, oltre ottanta associazioni del laicato cattolico cercano di condividere giudizi sui “fatti pubblici”, cioè leggi, proposte normative o sentenze, per capirne il senso e proporre, sempre su un terreno pre-politico, possibili obiettivi in cui siano declinate concretamente azioni utili a valorizzare sia la persona -in qualunque situazione, anche fragile, si trovi- sia le comunità familiari, sociali e ambientali in cui ciascuno può svilupparsi, come intuito dallo stesso art. 2 della Costituzione. Invece, la legislazione degli ultimi anni ha avuto in filigrana un uomo concepito e voluto come “solo”, del tutto autoreferenziale, sganciato dalle sue relazioni, il cui valore viene fatto dipendere esclusivamente dalla capacità di autodeterminarsi. Ma se si perde autonomia, se non si è quel che si vuole, allora si vale meno e si può essere scartati, esattamente come proponevano alcune proposte di legge all’esame delle Camere appena sciolte.

Questo network ha dato vita ad una Pubblica Agenda, denominata come nel passo del vangelo di Matteo 10,27, “Ditelo sui tetti”, agenda che nei giorni scorsi ha lavorato in vista delle prossime elezioni politiche, individuando 64 iniziative realizzabili, tutte basate sul rilancio del “NOI”, come volano per l’accoglienza, per la cura, per lo sviluppo di ogni ”IO” .

64 idee concrete, sintetizzate in dieci priorità in una lettera aperta a tutte le forze politiche  perché si riconosca che vi sono soprattutto due grandi questioni da affrontare nel Paese: la prima dovrà valutare il baratro demografico che, se ancora trascurato, travolgerà l’intero sistema-Paese, la seconda riguarderà la sussidiarietà perché si fermi un neo-centralismo che pretende sempre più di governare tutto verticisticamente, senza credere nel ruolo del “NOI” dei corpi sociali, di chi, cioè, si mette assieme per costruire un lavoro e proporre occupazione o delle sterminate presenze di opere sociali, fino alla capillare tessitura di servizio di ciascuna famiglia.

È il “NOI” l’unico spartito in cui si possono suonare nuove melodie di sviluppo per ciascuno ed è la sola dimensione su cui puntare perché tornino a crescere coraggio e fiducia, ingredienti senza i quali nessuna formula calata dall’alto potrà riscattare questo gravissimo momento.

Domenico Menorello

Avvocato, coordinatore Agenda Pubblica “SUI TETTI”

www.suitetti.org/agenda