“Sostenibilità” sta diventando la parola chiave delle imprese a tutti i livelli in un momento di “tempesta perfetta” con inflazione e tassi d’interesse in aumento.  All’incontro hanno partecipato Marcello Minenna, economista e direttore generale Agenzia Dogane e Monopoli; Andrea Illy, presidente Illycaffè; erano collegati in diretta Maria Bianca Farina, presidente ANIA e Poste Italiane e Giovanni Tria, già ministro dell’Economia. Con un video messaggio è intervenuto Corrado Passera, amministratore delegato della Illimity Bank. Il dibattito è stato moderato da Dario Donato, giornalista economico TGCOM 24.

 

Passera ha ricordato che l’Italia è “un Paese in cui è difficile far crescere e attirare imprese da altri paesi; un tema serissimo che ha risvolti anche per l’occupazione”. Le difficoltà, ha ammonito Passera, “non devono diventare un alibi perché ci sono comunque esempi di aziende che se la giocano a livello europeo”. Da parte sua, Illy ha aggiunto un altro elemento debole, cioè “l’istruzione” nel sistema paese.

Ha poi ricordato che “un’azienda italiana ha uno zero in meno rispetto a quelle americane”. Vale a dire che l’85% sono imprese familiari, con due terzi a conduzione familiare mentre a livello mondiale questo rapporto è parametrato a un terzo. “Questo – ha osservato – è un limite alla crescita”, nonostante il Made in Italy abbia “potenzialità di crescita mostruose”.

Ad ogni modo, “la sostenibilità economica, sociale e ambientale sono interconnesse e sono un mezzo per la prosperità e non un fine. La grande sfida è la transizione ecologica verso un modello nuovo, rigenerativo”. Secondo Minenna, “la sfida dei prossimi anni è definire regole chiare su cosa è green, una regolamentazione comunitaria per farlo diventare un parametro importante”. Inoltre, la situazione economica a livello internazionale è incerta: “La politica aggressiva della Fed – ha ricordato Minenna – ha portato obtorto collo tutte le banche centrali ad aumentare i tassi di conseguenza.

La Fed sta stando le carte”. Da parte sua Tria ha osservato che “tutti gli investitori stranieri sanno che l’Italia ha ottime opportunità ma c’è il rischio legale, l’imprevedibilità dell’interpretazione e dell’applicazione delle leggi”. E ha citato il caso di una multinazionale che ha rinunciato a un grande investimento nel Lazio dopo aver atteso a lungo un’autorizzazione dal ministero dell’Ambiente. “Bisogna fare – ha sottolineato – un sistema di regole chiare entro cui le imprese possano avere certezza”.

Secondo Farina, invece, allo stato attuale, i soldi pubblici “non saranno sufficienti per riportarci ai livelli degli altri paesi; è necessario quindi affiancare risorse private”. Ha poi ricordato l’operazione di ringiovanimento in Poste Italiane, passata da quasi 140 mila dipendenti agli attuali 120 mila. “La sostenibilità – ha concluso – è intrinsecamente legata al business ed è necessario che le imprese possano trovare gli strumenti green su cui investire”.

 

 

 

 

 

 

 

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Redazione IUS101.it