Come tutti sappiamo, è in fase di attuazione il PNRR. Senz’altro per il mio settore di competenza e per il mio ruolo sia sul versante accademico (Professore Ordinario di Cardiologia, La Sapienza) sia su quello assistenziale (Direttore UOC Malattie Cardiovascolari, Policlinico Umberto I), particolare attenzione è rivolta alla Missione 4 (Istruzione e Ricerca) e alla Missione 6 (Salute) del Piano.

Prendendo in esame in dettaglio la Missione 4 (Istruzione e Ricerca) e, in particolar modo, gli elementi caratterizzanti, rappresentati dai partenariati estesi, si propongono le seguenti tematiche:

  1. Intelligenza artificiale: aspetti fondazionali
  2. Scenari energetici del futuro
  3. Rischi ambientali, naturali e antropici
  4. Scienze e tecnologie quantistiche
  5. Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività
  6. Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione
  7. Cybersecurity, nuove tecnologie e tutela dei diritti
  8. Conseguenze e sfide dell’invecchiamento
  9. Sostenibilità economico-finanziaria dei sistemi e dei territori
  10. Modelli per un’alimentazione sostenibile
  11. Made-in-Italy circolare e sostenibile
  12. Neuroscienze e neurofarmacologia
  13. Malattie infettive emergenti
  14. Telecomunicazioni del futuro
  15. Attività spaziali.

Come si può vedere il campo delle Malattie Infettive ha la sua chiara identificazione, così come le Neuroscienze e neurofarmacologia, e la Geriatria, mentre il settore delle Malattie Cardiovascolari è inserito, senza una chiara rilevanza e caratterizzazione identificativa, nella tematica “Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione”.

Analogamente, quando passiamo in esame in dettaglio la Missione 6 (Salute), purtroppo devo constatare che viene dato risalto al finanziamento di Programma/Progetti di Ricerca finalizzata in materia di Malattie Rare e Tumori. Inoltre, per quanto riguarda il rafforzamento della compagine del personale sanitario, si evidenzia la necessità di colmare carenze relative ad alcune figure specialistiche, in particolare in Anestesia e Terapia Intensiva, Medicina Interna, Pneumologia e Pediatria. Della Cardiologia, come si vede, in questa Missione, non si fa alcun riferimento.

Penso che sia abbastanza sconcertante, e parlo anche in veste di decano dei Professori di Cardiologia, vedere un settore come quello delle Malattie Cardiovascolari, che rappresentano a tutt’oggi la prima causa di morte e di ospedalizzazione, relegato al ruolo di Cenerentola, senza una chiara connotazione e interesse identitario.

Il PNRR è ancora in fase di attuazione, come detto, e sono in via di pubblicazione i bandi caratterizzanti le varie Missioni. Speriamo che queste mie considerazioni possano essere recepite a tutti i livelli istituzionali affinché possano essere rifocalizzati gli obiettivi in tema di risorse dedicate. Si auspica anche che siano ridisegnati i criteri valutativi da parte dei revisori delle attività di progetto previste, che dovrebbero privilegiare un settore quale quello delle Malattie Cardiovascolari che, per le sue implicazioni epidemiologiche e sociali, dovrebbe essere tenuto in primaria considerazione.

 

di Francesco Fedele

Responsabile della Prima Cardiologia del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, Respiratorie Nefrologiche e Geriatriche Università di Roma “La Sapienza”