L’antisemitismo sta registrando un boom globale, con l’Italia che non fa eccezione. Questo emerge dal rapporto del 2023 dell’Anti Defamation League.
Un recente rapporto pubblicato dall’American Jewish Committee (AJC) evidenzia la costante apprensione degli ebrei francesi nei confronti dell’antisemitismo, con la maggioranza che ha avuto esperienze dirette di discriminazione. Secondo il rapporto, che conta ben 900 pagine, l’86% degli ebrei francesi si sente minacciato da attacchi antisemiti, con il 56% che percepisce questa minaccia come significativa. Inoltre, il 44% ha dichiarato di evitare di indossare simboli identificativi come la kippah e la stella di David in pubblico, specialmente dopo il tragico massacro perpetrato da Hamas il 7 ottobre. Gli incidenti antisemiti in Francia sono aumentati quasi quadruplicando, passando da 436 nel 2022 a 1.676 l’anno scorso. Circa il 20% degli ebrei francesi ha rimosso le mezuzah dalle porte di casa per non attirare l’attenzione di antisemiti, mentre il 25% ha subito personalmente un attacco antisemita dopo l’7 ottobre. Strikingly, il 74% di tutti gli incidenti antisemiti avvenuti l’anno scorso in Francia si è verificato dopo l’7 ottobre 2023, quando Hamas ha provocato la morte di circa 1.200 persone in Israele e ha rapito altre 253, scatenando una risposta militare da parte di Israele a Gaza e conflitti quotidiani con Hezbollah al confine libanese. Il rapporto sottolinea inoltre un aumento significativo degli atteggiamenti antisemiti nella comunità musulmana francese e la frequenza degli attacchi antisemiti nelle scuole. Nell’ambito del capitolo dedicato alla Francia, sono state intervistate diverse figure, tra cui Jonas Jacquelin, il rabbino della Sinagoga di via Copernic, la prima sinagoga riformata in Francia. Jacquelin, per esempio, evita di indossare la kippah in pubblico, sia per consigli ricevuti che per evitare attacchi. Sebbene il 1938 e il 1933 non siano più dietro l’angolo, come sottolinea il professor Uriya Shavit, capo del Centro per lo studio degli ebrei europei contemporanei e dell’Istituto Irwin Cotler, le attuali tendenze minacciano la vivibilità della vita ebraica in Occidente, compreso il diritto di indossare simboli religiosi, frequentare luoghi di culto e comunitari, mandare i propri figli a scuole ebraiche, partecipare a eventi comunitari o parlare la lingua ebraica. Negli Stati Uniti, il numero di incidenti antisemiti è più che raddoppiato, passando da 3.697 nel 2022 a 7.523 l’anno scorso, con il 52% di questi avvenuti dopo l’7 ottobre. In Canada, l’aumento è stato da 65 a 132, mentre nel Regno Unito da 1.662 a 4.103, in Germania da 2.639 a 3.614, e in Italia da 241 a 454 ( quasi il doppio). Questi dati evidenziano una tendenza preoccupante. Il capitolo sulle università statunitensi, presente nel rapporto di 148 pagine, mostra che l’antisemitismo si sta diffondendo anche in questo ambiente, con l’ADL che ha registrato 913 incidenti nel 2023, il 12% del totale nazionale. Secondo la dottoressa Sara Yael Hirschhorn, l’antisemitismo è radicato nel mondo accademico. È importante notare che l’aumento dell’antisemitismo era già evidente prima dell’inizio della guerra di Gaza, con un incremento significativo di casi di odio razziale contro gli ebrei nei primi nove mesi del 2023, in paesi come gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito. Solo in Germania e in Austria, dove vengono implementati programmi governativi anti-antisemitismo, si è registrato un calo degli incidenti antisemiti nei primi nove mesi del 2023 rispetto all’anno precedente. Tuttavia, complessivamente, gli incidenti sono aumentati a livello globale. Il rapporto, pur non fornendo dati sull’antisemitismo in Russia, evidenzia la retorica antisemita costante di Vladimir Putin e di altri esponenti del governo russo, confermando le preoccupazioni espresse dal rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, che ha suggerito agli ebrei di lasciare la Russia per evitare di diventare vittime sacrificali del regime.
Stefano Piazza
giornalista