Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Regione Emilia Romagna, le Università e l’Agenzia Regionale per il Diritto agli Studi Superiori proseguono nel loro comune impegno, facendo rete e collegando energie,
professionalità e informazioni, per tutelare gli studenti e contrastare il fenomeno delle locazioni “in nero”, con particolare riferimento a quelle nei confronti degli universitari fuori sede. Si tratta di una tematica particolarmente sentita considerato il rischio per gli studenti di restare intrappolati nella “giungla” delle locazioni irregolari che, peraltro, spesso favoriscono l’insorgere di sacche di degrado. La strategia elaborata, che fa perno su un gruppo di lavoro al quale prendono parte militari del Corpo e funzionari dell’Agenzia delle Entrate, con la collaborazione delle Università regionali, della Regione Emila Romagna, ha dato più peso all’intelligence e meno controlli a massa attraverso l’elaborazione di specifiche analisi di rischio che, mediante la condivisione e l’incrocio dei dati informatici inerenti la registrazione dei contratti, le iscrizioni negli Atenei, le utenze domestiche, le richieste alle A.S.L. per il medico di base ecc., hanno permesso di selezionare situazioni anomale degne di approfondimento, al fine di smascherare quei proprietari di case che sfruttano gli studenti e non pagano le tasse.
In particolare, con il determinante supporto delle Università di Bologna, Modena-Reggio Emila, Ferrara e Parma nonché, la sede distaccata di Ravenna dell’Ateneo di Bologna, sono stati già individuati oltre 1600 locatori non in regola.
Nei mesi scorsi i reparti emiliano-romagnoli della Guardia di Finanza hanno inviato a 1.154 studenti (tramite raccomandate seguite da comunicazioni via posta elettronica) specifici questionari per acquisire le informazioni
utili per svolgere gli approfondimenti necessari in relazione agli affitti. Ad oggi sono già pervenute oltre 400 risposte in corso di analisi.