Punto debole del Belpaese è l’enorme debito pubblico, ma l’Italia è anche il Paese con il risparmio privato tra i più elevati al mondo. “Da questo punto di vista l’italiano è una saggia e previdente formica che non ama fare debiti: al netto degli immobili, il risparmio privato dei nostri connazionali ammonta a 4.200 miliardi di euro, circa due volte e mezzo il pil nazionale” osservano gli analisti di Ener2crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico. Una cifra pari al 13,6% del risparmio privato dell’intera Unione Europea che ha raggiunto ormai un picco di 31mila miliardi di euro. Una montagna di denaro che sia in Italia sia in Europa giace per lo più bloccata in depositi improduttivi, senza riparo dai morsi inferti dall’inflazione che già a giugno è arrivata all’8%, erodendo il potere di acquisto degli italiani.

“La nostra è una ricchezza di rilievo che deve essere preservata ed investita per le prossime generazioni” sottolinea Niccolò Sovico, CEO ideatore e cofondatore di Ener2crowd.com.

Il problema è però l’attuale distribuzione della ricchezza nel nostro Paese. Se negli anni ’90 i risparmi in possesso degli under 30 erano pari a 78.000 euro pro-capite, addirittura di più rispetto ai 57.000 euro pro-capite degli over 65, oggi la situazione si è ribaltata in maniera drastica. Nel 2022 la ricchezza degli over 65 è quasi triplicata passando a 143.000 euro, mentre i risparmi degli under 30 sono scesi a 12.000 euro. Insomma la ricchezza in possesso degli under 30 è sempre più bassa, quella degli over 65 è sempre più alta. Il fenomeno è comprensibilmente determinato da fattori strutturali quali l’invecchiamento della popolazione, la diminuzione della mobilità sociale, la crescente necessità di integrare il sistema pensionistico pubblico e via dicendo.