La responsabilità civile per gli errori dei professionisti è stata al centro di una tavola rotonda moderata da Errico Novi, vicedirettore del quotidiano Il Dubbio. Sono intervenuti Giuseppe Lepore, avvocato, Stanislao Chimenti, avvocato; Paola Frati, ordinario di Medicina legale Università Sapienza di Roma; Massimo Pompili, professore capo dipartimento di Ingegneria all’Università Sapienza di Roma; Roberto Serrentino, professore straordinario di Diritto tributario Unipegaso; Stefano Bertollini, avvocato e consigliere Cnf. Secondo Frati, c’è un tema di “garanzia e qualità dei periti”, i quali sono “l’occhiale del giudice”.

Chimenti, da parte sua, ha evidenziato la mancanza di “interconnessione fra università e professione”.

Per Serrentino, bisogna “implementare l’osmosi fra parte tecnica del commercialista e la pubblica amministrazione”.

Sul Pnrr, Pompili ha segnalato le “difficoltà operative nel vademecum di attuazione” che potrebbero rallentare tutto l’iter. Secondo Bertollini, “serve un numero di magistrati” sufficiente affinché “possano dare le risposte” necessarie al sistema giudiziario civile. Da parte sua, Lepore ha ricordato che “la responsabilità del professionista avvocato non è equiparabile a quella del magistrato”.

 

 

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Redazione IUS101.it